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Come pulire un box doccia – Consigli utili

Pulizia del box doccia? Diamo dei piccoli consigli!

Ormai i box doccia plastica o cristallo, sono diventati sempre più dei veri e propri oggetti d’arredo per il bagno, tanti tipi e tante forme e massima possibilità di scelta per questo prodotto.

Sappiamo bene però, che come tutte le cose belle, per un box doccia ci vuole molta cura per mantenerlo sempre limpido ed evitare che si creino situazioni anti igieniche come muffe, impurità e strisce di calcare.

Proviamo così a dare dei piccoli consigli tecnici su come pulire un box doccia

Il primo consiglio fondamentale che possiamo dare è quello di asciugarlo subito dopo l’utilizzo, in maniera tale da togliere eventuali schizzi di sapone e shampoo ma soprattutto evitare che le strisce d’acqua si trasformino in strisce di calcare; prendete quindi una spazzola tergivetro (che trovate nel nostro punto vendita) per rimuovere l’acqua presente e di un panno in microfibra ben asciutto da passare sulla superficie.

Il secondo consiglio che possiamo dare riguarda il principale nemico della trasparenza del vetro e come sconfiggerlo: il calcare. Per avere una minore formazione di calcare, come già anticipato prima, è quella di asciugare sempre il vetro.

Un prodotto molto utile per pulire il box doccia dal calcare è il Citrus, al quale abbiamo dedicato un intero articolo (leggi qui), che potete usare come un normale detersivo di casa e lo potete trovare tranquillamente nel nostro punto vendita

 

C’è differenza nel pulire un box doccia in cristallo o in plastica?

Molto spesso ci fanno questo tipo di domanda, diamo una risposta molto semplice, sia che abbiate pareti in plastica sia se le avete in cristallo, non c’è nessuna differenza per il metodo di pulizia da utilizzare.

COME SI FORMA IL CALCARE?


L’acqua nel suo viaggio fino alle nostre case scioglie dalle rocce sostanze come Calcio e il Magnesio che la rendono in gergo tecnico “dura”.

Quando la caldaia, o un elettrodomestico riscalda l’acqua, una parte di calcio e magnesio non riesce a rimanere disciolta e si cristallizza, quanto più è elevata la temperatura più questo procedimento avviene ( Se ad esempio si porta l’acqua in ebollizione in una pentola, potrete vedere in poco tempo quell’effetto biancastro).

A temperature e pressioni elevate, dunque, il calcare si cristallizza con maggiore facilità, perché riscaldando l’acqua, la durezza produce una reazione chimica con formazione di carbonato di calcio e magnesio (comunemente detto calcare, il quale è insolubile), ed anidride carbonica.

Quindi più è dura l’acqua e più si forma calcare

I danni sono evidenti:

  • Incrostazioni
  • Superfici rovinate
  • Corrosione delle tubazioni
  • Otturazione degli elettrodomestici

La corrosione delle tubazioni è determinata anche dall’anidride carbonica che si viene a creare dalle reazioni chimiche tra acqua dura ed alte temperature.

In breve il Calcio ed il Magnesio tornano solidi e formano incrostazioni sui tubi, caldaie ed elettrodomestici.